Il nuovo Apple Watch contiene un elettrocardiogramma. Questo ha un’utilità medica, anche se limitata.
L’orologio Apple infatti contiene una sola traccia (“derivazione”, ciascuna delle quali corrisponde a un elettrodo messo sul paziente). Dà quindi informazioni su frequenza cardiaca ed eventuali artimie. Un elettrocardiogramma classico ha dodici derivazioni, poste in varie parti del corpo del paziente, per capire il percorso dell’impulso elettrico dall’atrio al ventricolo (avanti e dietro). Dà quindi molte più informazioni: sul sovraccarico cardiaco, su un’eventuale ischemia miocardica, su alterazioni elettrolitiche plasmatiche, oltre che ovviamente aritmie cardiaci.
L’utilità di Apple Watch qual è, quindi, per un medico, con queste limitazioni? Certo serve a chi fa sport. Per scopi medici può servire per seguire pazienti che presentano anomalie. Per le aritmie, soprattutto, dato che per tracciarle può bastare anche una sola derivazione. In questo caso l’orologio ha una funzione ottimale.
In altri casi la frequenza cardiaca può essere un indice indiretto di eventuali scompenso, fornendo un dato che va combinato con altri. L’uso di Apple Watch dà quindi indizi che possono orientare il paziente e il medico a ulteriori verifiche di sicurezza.
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L’articolo Apple Watch, il giudizio di un cardiologo sull’elettrocardiogramma: “ecco utilità e limiti” proviene da Agenda Digitale.