Come funziona Auting, la startup che ti fa guadagnare quando non usi l’auto

Come funziona Auting, la startup che ti fa guadagnare quando non usi l’auto
Come funziona Auting, la startup che ti fa guadagnare quando non usi l’auto
auto
Coppia in auto (Roman Esenzolov/EyeEm/Getty Images)

Car sharing peer to peer. È la definizione di Auting, piattaforma italiana che consente la condivisione di auto tra privati. Online dal 2017, conta già su una community di oltre 5.500 utenti registrati. La sfida imprenditoriale è made in Bologna. Là lavorano i fondatori, Matteo Menarini e Lorenzo Osti, entrambi con esperienza in marketing digitale.

Guardavamo le auto parcheggiate fuori dalla finestra. Erano tante. Ci siamo chiesti: perché non sfruttarle in qualche modo? Le ricerche di mercato ci hanno restituito un dato per noi fondamentale: di media l’auto di proprietà rimane ferma per il 92% della sua vita utile. E ogni anno il costo vivo per la macchina è di circa 3.500 euro. In quel momento abbiamo capito che era un ulteriore campo di applicazione per la sharing economy. E un guadagno per i privati piuttosto che una perdita”, racconta Matteo.

MatteoMenarini_LorenzoOsti_2_3I due studiano il modello di Airbnb, dialogano con realtà simili presenti in Francia e negli Stati Uniti. E fanno le prime mosse. “Il codice della strada al momento non prevede una simile possibilità, ma si può fare perché non è normato. Da un mese e mezzo è stato presentato un disegno di legge per normare il car sharing, tra cui anche la car sharing peer to peer. Auting è stata contattata per capirne le caratteristiche”, dichiarano.

L’incertezza normativa è quella che ha fatto desistere chi, come il concorrente francese, nel suo piano di espansione aveva scelto l’Italia tra i primi paesi. “Ma dopo poco tempo l’Italia è stata riprogrammata a data da destinarsi.  Dopo il caso Uber si ha paura a investire”, conferma Lorenzo.

Una schermata della app di Auting
Una schermata della app di Auting

Da settembre 2018 Reale Mutua è entrata nel capitale sociale progettando una polizza assicurativa ad hoc: una copertura temporanea, che agisce in secondo rischio rispetto alla polizza principale. Si attiva dalla consegna delle chiavi fino alla restituzione della vettura.

E in caso di incidente? Come fare con il premio che cambia? “Il proprietario della macchina può contare su un massimale di 20mila euro per danni provocati da chi la guida. Ma anche su una copertura malus che assorbe l’eventuale aumento di costo della polizza primaria. L’assicurazione prevede un pacchetto di assistenza stradale, anche all’estero, attivo 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Sono compresi il soccorso stradale, l’invio di un taxi e il recupero del veicolo”, continua Matteo. Se necessario, la polizza prevede anche la copertura di un biglietto del treno, dell’aereo o di un albergo con un tetto massimo di 150 euro. A tutela di chi chiede l’auto in condivisione, invece, la franchigia è pari a 500 euro. Ma, a determinate condizioni, la franchigia può anche essere azzerata.

Ma come funziona? Dopo aver completato i campi di ricerca come luogo e data, l’utente può visualizzare le auto disponibili nella città selezionata. Dopo aver individuato quella più adatta si può prenotare. Chi riceve la richiesta di prenotazione valuta se accettare o rifiutare. In caso affermativo l’app rimanda direttamente alla piattaforma Banca Sella per il pagamento. “A questo punto la macchina è riservata, il calendario bloccato e il viaggio è automaticamente coperto dall’assicurazione. Ci si accorda su luogo e orario per la consegna delle chiavi e prima del viaggio si compila la check-list per attestare lo stato del veicolo. La parte di customer care è molto importante”, dice Lorenzo.

Ci sono alcune limitazioni. La condivisione della macchina, a partire da un minimo di 24 ore, non può avere una durata superiore ai 30 giorni. Inoltre il veicolo non deve avere più di 15 anni di età e la rc auto deve essere a guida libera, cioè è possibile cedere la macchina a terzi. Per le auto in leasing si può verificare che abbiano queste caratteristiche nel libretto. Un manager che dal lunedì al venerdì lavora fuori città, chi ha una seconda auto di proprietà che usa meno, chi abita vicino al posto di lavoro: sono questi i profili degli utenti di Auting.

Una schermata della app di Auting
Una schermata della app di Auting

Il modello di business funziona anche perché non c’è un’alternativa di utilizzo. La piattaforma e l’app fanno da garante, trattenendo il 30% sul guadagno del proprietario. Una formula simile di car sharing è in diretta concorrenza con gli autonoleggi, con un costo medio di 30 euro a giornata. In linea con il mercato? “Dipende. E dipende dalla stagionalità, cioè nei periodi festivi gli autonoleggi hanno un costo tendenzialmente elevato, perché funzionano ad algoritmi occupazionali. Anche la franchigia è importante, mentre nel resto dell’anno i prezzi sono concorrenziali. Auting non ne fa una sfida solo di euro bensì di servizio. E su questo avanza la sua corsa guadagnando posizioni”, conclude Matteo. Un noleggio medio in piattaforma ha la durata di 4 giorni e la richiesta aumenta nelle grandi città, Bologna, Milano, Torino, Roma. E il fenomeno è in espansione anche nelle piccole città.

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Author: iz4wnp