Diego Piacentini lascia. La mission impossible e l’Italia. L’ha appena annunciato lui stesso, Commissario all’Agenda Digitale presso la Presidenza del Consiglio: dopo fine ottobre non proseguirà il mandato. Se ne torna a Seattle.
Il bilancio quindi è chiuso. Piacentini non ce l’ha fatta a riformare completamente la PA italiana trasformandola in digitale.
L’Italia è un paese difficile da innovare. La prima cosa da fare sarebbe stata cambiare l’idea che la PA ha di sé stessa.
Si potrebbe cominciare a spiegare agli italiani l’importanza del digitale…Se le persone cominciano a pensare che più digitale vuol dire più soldi, più crescita, più possibilità di competere col mondo allora probabilmente tutti, dipendenti pubblici compresi, saremo più pronti a digerire i cambiamenti altrimenti il grande rischio è che si continuino a costruire grandi strati di digitale sopra una polverosa e limitata burocrazia.
Ecco perché un vero commissario al digitale deve essere uno con licenza di uccidere come 007, con tutte le armi che vuole, che non dipenda dalla politica, che abbia un incarico blindato di tre anni nei quali possa fare qualunque cosa riguardi la PA.
Se ci sono da cambiare leggi norme ecc, cambiamole in funzione di quello che ci serve, di quello che riteniamo oggi si debba fare per avere un paese moderno. Il mondo è cambiato, cambiamo le regole della pubblica amministrazione!
Tutto questo non si cambia con un’app o con un’infrastruttura. Si cambia con un Commissario vero, che commissari veramente la PA italiana e che la porti nel futuro. Per il bene di tutti, anche dei dipendenti pubblici. Lo so che vi sembra impossibile ma ci sono paesi in cui certificati non esistono. E allora, cambiamolo questo paese, miglioriamolo. E’ pur sempre il più bello del mondo.
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